Una relazione dal taglio
sociologico, a tratto condivisibile, ma che francamente ci lascia
perplessi su alcuni punti, anche relativamente ad alcune banalità sul
sistema televisivo, che avrebbe invece la necessità di maggiori denunce
rispetto all’asimmetria delle risorse pubblicitarie. Condividiamo che il sistema di
comunicazione si dovrà basare sulla rete e che si renderanno necessari, e
noi lo sosteniamo da tempo, consistenti investimenti per rendere
efficace ed efficiente le vie di comunicazione informatica. Ma, a fronte di ciò, non ci convince
l’enfasi espressa relativamente al cosiddetto “tavolo Romani”. Infatti,
le soluzioni che si prospettano in quella sede, preconizzano un sistema
che porterà inevitabilmente allo scorporo della rete stessa. Soluzione
peraltro già sperimentata sino agli anni ’90, che è stata caratterizzata
da una gestione burocratica, inefficiente e permeata da forti
intromissioni partitiche. Abbiamo sempre sostenuto e
sosteniamo tuttora che la rete, anche quella interessata da grandi
innovazioni come la larghissima banda, deve esse “in pancia”
all’operatore telefonico, ovviamente lasciando il massimo di libertà al
suo utilizzo, senza barriere di sorta agli altri operatori. Un sistema in cui si devono anche
prevedere agevolazioni di varia natura per portare tale servizio in
tutto il Paese, anche nei luoghi meno remunerativi, alla luce del fatto
che si deve considerare la comunicazione ed i relativi servizi come
Servizio Universale, capace di segnare il passo dello sviluppo economico
e socio culturale del nostro Paese. Infine non ci è piaciuta
l’affermazione che non bisognerebbe criticare l’intromissione politica
nell’ambito dell’Autorità, poiché altrimenti il rimedio sarebbe quello
del condizionamento governativo. “Si sappia che noi siamo perché non
vi sia né l’uno né l’altro, e che non ci sono giustificazioni di sorta
per le gravi interferenze che si sono verificate e che potrebbero
ripetersi.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti
di Federconsumatori e Adusbef.
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