giovedì 27 ottobre 2011

Class-Action contro il taglio al trasporto pubblico locale.

La manovra correttiva varata dal Parlamento per garantire il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2014 prevede ingenti tagli alle risorse destinate alle Regioni ed agli altri Enti pubblici locali. I tagli della spesa hanno colpito duramente la Regione Campania, che conseguentemente ha stabilito, con Delibera della Giunta Regionale Campania n. 964 del 30-12-2010, la riduzione delle risorse destinate dal Bilancio regionale al trasporto pubblico locale. Tale riduzione ha interessato tutte le Aziende a partecipazione regionale esercenti servizio pubblico su gomma e ferro. Nella distribuzione dei tagli il 23%, rispetto al 2010, è stato sottratto al trasporto su gomma e 15% nel settore dei treni. A Napoli, Roma, Milano, Terni ed in moltissime altre città la situazione è diventata insostenibile. I tagli dei treni regionali stanno colpendo i lavoratori e gli studenti e, i treni rimasti a disposizione sono dei veri e propri carri bestiame. Si rischiano scontri fra pendolari e ferrovieri, naturalmente da evitare. Il primo responsabile di questa situazione naturalmente è il Governo, quindi le Regioni, la stragrande maggioranza delle quali non investe una lira nel trasporto ferroviario, e poi Trenitalia che merita un discorso a parte. Questa compagnia privilegiai treni ad alta velocità, attraverso i quali riesce a fare utili con tariffe che cominciano ad essere addirittura maggiori di quelle del trasporto aereo, e sta abbandonando a se stessi i treni dei pendolari e quelli a lunga percorrenza. E la situazione si aggrava sempre di più. Il tutto a danno degli utenti: milioni di lavoratori e studenti pendolari appiedati e costretti a riversarsi sulle strade oppure a sopportare i prezzi di biglietti e abbonamenti raddoppiati o addirittura triplicati. Ogni giorno, quasi 2 milioni di persone sono costrette a prendere il treno per andare a lavorare. La maggioranza di queste viaggia su carrozze lente, sporche, superaffollate e senza aria condizionata. Di fronte al peggioramento della situazione dell’offerta complessiva che rende sempre più difficile la vita del pendolare che si serve quotidianamente del mezzo pubblico, la Federconsumatori ha deciso di intraprendere una serie di iniziative a tutela del diritto alla mobilità, al fine di impedire che abbia luogo l’inaccettabile circolo vizioso che parte dalla riduzione dell’offerta di servizio, passa per la riduzione della domanda di servizio, la riduzione dei ricavi da traffico, l’aumento delle tariffe e l’aumento delle auto private in circolazione e giunge al peggioramento dell’ambiente e della qualità di vita per tutti i cittadini campani. Federconsumatori, convinta che si debba procedere in una diversa direzione che potenzi il servizio di trasporto pubblico in nome della mobilità sostenibile ha lanciato da diversi giorni una Class-Action nei confronti della EAV – Ente Autonomo Volturno, in qualità di azienda concessionaria del servizio di trasporto pubblico locale, nonché Circumvesuviana S.r.L. (società soggetta all'attività di direzione e coordinamento della Regione Campania). Altre azioni legali si stanno preparando anche nei confronti delle altre aziende come la S.E.P.S.A. Che in linea con i tagli e i disservizi di cui sopra, riduce le corse aumentando drammaticamente i disagi da parte delle migliaia di pendolari.
A tale scopo la Federconsumatori di Napoli ha istituito lo “Sportello Pendolari” sito al Corso Umberto I, 381. Tutti gli utenti interessati a prendere parte a tali azioni legai possono contattare lo 081.420.23.63 dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 13:30; il martedì e il giovedì dalle 16:30 alle 18:00. 

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1 commento:

  1. Sono una utente dell'ANM che paga l'abbonamento annuale per sé e per i suoi due figli. Ogni giorno esco di casa alle 7:00 del mattino, ma non so a che ora riuscirò ad arrivare al lavoro ed in quali condizioni. Non se ne può più;fino a quando si dovrà continuare a sopportare un disservizio che è sempre stato tale e che ora è anche peggio? Sul bus tutti si lamentano, ma nessuno si ribella, il popolo napoletano sembra contento di subire. Quando ci decideremo a farci rispettare? Aspetto, ma so che non ci saranno risposte. Saluti.

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