Sempre più alti i prezzi dei carburanti che raggiungono un nuovo record, sforando quota 1,69 nel Sud Italia. Aumenti ancora una volta del tutto ingiustificati, vista anche la rimonte dell’Euro sul Dollaro.
A determinare questo scenario
drammatico non sono solo i sovrapprezzi applicati dalle compagnie
petrolifere, ma ha contribuito fortemente il Governo. Quest’ultimo, non
contento di aumentare in maniera diretta i prezzi incrementando le
accise di 6 centesimi, lo ha fatto anche in maniera indiretta,
attraverso il taglio dei trasferimenti alle Regioni, spingendole così ad
aumentare le addizionali regionali sui carburanti (di circa 3 centesimi
al litro). Quindi, solo per l’aumento della
tassazione (a livello nazionale e regionale), vi sono 9 centesimi al
litro in più sul prezzo dei carburanti. Sapendo che i beni di largo consumo
sono trasportati essenzialmente su gomma, ciò comporterà un aumento
nella determinazione dei prezzi al consumo, con ricadute per i soli
costi indiretti di +90 Euro annui a famiglia.
“Un andamento incontrollato, che si
fa sempre più insostenibile per gli automobilisti.” – dichiarano Rosario
Trefiletti ed Elio Lannutti.
Per riportare la normalità in questa
grave situazione è indispensabile, come sosteniamo da tempo, avviare la
completa liberalizzazione della rete di distribuzione, tramite
l’apertura della vendita anche attraverso il canale della grande
distribuzione, adottando la proposta di legge avanzata in tal senso.
In questo modo non solo crescerà il
numero di distributori indipendenti (le cosiddette pompe bianche, il cui
elenco è disponibile gratuitamente sulla homepage Federconsumatori)
presso i quali è possibile risparmiare anche 9-10 cent al litro, ma
tutto ciò contribuirà ad un generale calmieramento dei prezzi,
incrementando la concorrenza nel settore.
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