lunedì 5 settembre 2011

MANOVRA. SENZA UNA MAGGIORE EQUITA'PER UNA MIGLIORE REDISTRIBUZIONE DEL REDDITO E SENZA INVESTIMENTI IL PAESE CORRE VERSO IL BARATRO. TRA TAGLI ED AUMENTO PREZZI E TARIFFE LE FAMIGLIE POTRANNO PERDERE CIRCA 3500 EURO ANNUI DESTINATI AD AUMENTARE SE VERRANNO PRESE DECISIONI SCIAGURATE COME LA DIMINUZIONE DELLE DETRAZIONI FISCALI E AUMENTI DELL' IVA

Con una manovra che a regime peserà per oltre 2000 Euro annui sulle famiglie, con aumenti di prezzi e tariffe che ne colpiranno il potere di acquisto per oltre 1500 Euro e con andamenti retributivi, quando non bloccati, ben al di sotto dei dati di inflazione Istat non si va da nessuna parte, anzi il Paese perderà ancora di più quote di competitività in un mercato nazionale ed internazionale sempre più complesso. Ecco perché consideriamo le manovre messe in atto dal governo non solo inique per chi le paga, ma profondamente sbagliate da un punto di vista economico poiché  anche depressive per un mercato già molto contratto, in cui l’andamento dei consumi registra sempre segni negativi. Anche per quest’anno un – 1,5 % pari ad oltre 10 MLD in meno nella domanda. Ciò significa maggiore malessere per le famiglie e minore offerta di mercato alimentando ancora Cassa Integrazione, chiusure e licenziamenti. Quello che invece dovrebbe essere fatto- dichiarano  Elio Lannutti e Rosario Trefiletti- è una manovra complessiva per il rientro di bilancio che anche noi auspichiamo, basata sulla equità, colpendo innanzitutto evasori, grandi patrimoni, rendite finanziarie e sprechi della politica e su una seria politica di investimenti principalmente su settori innovativi e della ricerca. Le nostre associazioni quindi parteciperanno convinte ad ogni iniziativa, quale lo sciopero del 6 settembre, contro queste decisioni negative e confermano con ancora maggiore determinazione la manifestazione –presidio davanti a Montecitorio del 15 settembre e preceduta da una “camminata” dei cittadini onesti che pagano le tasse.

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