Con
una manovra che a regime peserà per oltre 2000 Euro annui sulle
famiglie, con aumenti di prezzi e tariffe che ne colpiranno il potere di
acquisto per oltre 1500 Euro e con andamenti retributivi, quando non
bloccati, ben al di sotto dei dati di inflazione Istat non si va da
nessuna parte, anzi il Paese perderà ancora di più quote di
competitività in un mercato nazionale ed internazionale sempre più
complesso. Ecco
perché consideriamo le manovre messe in atto dal governo non solo
inique per chi le paga, ma profondamente sbagliate da un punto di vista
economico poiché anche depressive per un mercato
già molto contratto, in cui l’andamento dei consumi registra sempre
segni negativi. Anche per quest’anno un – 1,5 % pari ad oltre 10 MLD in
meno nella domanda. Ciò significa maggiore malessere per le famiglie e
minore offerta di mercato alimentando ancora Cassa Integrazione,
chiusure e licenziamenti. Quello che invece dovrebbe essere fatto- dichiarano Elio
Lannutti e Rosario Trefiletti- è una manovra complessiva per il rientro
di bilancio che anche noi auspichiamo, basata sulla equità, colpendo
innanzitutto evasori, grandi patrimoni, rendite finanziarie e sprechi
della politica e su una seria politica di investimenti principalmente su
settori innovativi e della ricerca. Le
nostre associazioni quindi parteciperanno convinte ad ogni iniziativa,
quale lo sciopero del 6 settembre, contro queste decisioni negative e
confermano con ancora maggiore determinazione la manifestazione
–presidio davanti a Montecitorio del 15 settembre e preceduta da una
“camminata” dei cittadini onesti che pagano le tasse.
lunedì 5 settembre 2011
MANOVRA. SENZA UNA MAGGIORE EQUITA'PER UNA MIGLIORE REDISTRIBUZIONE DEL REDDITO E SENZA INVESTIMENTI IL PAESE CORRE VERSO IL BARATRO. TRA TAGLI ED AUMENTO PREZZI E TARIFFE LE FAMIGLIE POTRANNO PERDERE CIRCA 3500 EURO ANNUI DESTINATI AD AUMENTARE SE VERRANNO PRESE DECISIONI SCIAGURATE COME LA DIMINUZIONE DELLE DETRAZIONI FISCALI E AUMENTI DELL' IVA
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