martedì 13 dicembre 2011

POTERE DI ACQUISTO DELLE FAMIGLIE IN CADUTA LIBERA. A CAUSA DEGLI EFFETTI DELLE MANOVRE -7,7% ANNUO NEL 2014.

Fonte FOTO: WEB.
I dati diffusi oggi dall’Istat sono l’ennesimo segnale della situazione di profonda crisi di cui si trovano le famiglie italiane: mentre le retribuzioni sono ai minimi dal 2009, i prezzi continuano a crescere in maniera inaudita ed inaccettabile, facendo registrare un livello record del tasso di inflazione oltre il 3,3% e, di pari passo, si fanno sempre più pesanti le ripercussioni delle manovre economiche. Le ricadute di questo andamento sul potere di acquisto delle famiglie sono gravissime: nel 2014, quando le manovre (quella attuale e le precedenti varate dal Governo Berlusconi) dispiegheranno tutti i loro effetti negativi, si stima una contrazione del -7,7% annuo della capacità di acquisto delle famiglie. Una drammatica caduta del potere di acquisto che si andrà ad aggiungere a quella registrata da anni, che continua a determinare effetti negativi sull’andamento dei consumi. Solo quest’anno, ad esempio, vi è stata una contrazione che ha interessato pensino il settore alimentare (-4%) e quello relativo alle festività natalizie, quest’ultimo nel 2011 subirà una contrazione del -7% (dopo il crollo del -12% registrato nel 2010). Una situazione allarmante, che avrà gravi conseguenze non solo per le famiglie stesse, ma anche per l’intera economia. Ribadiamo che l’unica via d’uscita per invertire tale tendenza è avviare un rilancio dell’economia che non gravi però unicamente sulle famiglie, ma traendo le risorse necessarie attraverso: tassazione delle rendite finanziarie e dei grandi patrimoni, nonché combattendo in maniera determinata l’evasione fiscale e innalzando la tassazione sui capitali scudati almeno al 10%.

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