PIL VICINO ALLO ZERO E CROLLO DEI CONSUMI ALIMENTARI. PER USCIRE DA QUESTO CIRCOLO VIZIOSO E' D'OBBLIGO PUNTARE SULLO SVILUPPO.

La frenata del Prodotto Interno Lordo nel 2011, poco distante dallo zero, è un segnale estremamente preoccupante per il Paese. “Senza misure di rilancio ed in presenza della forte contrazione dei consumi, un andamento simile del PIL era purtroppo inevitabile. Come avevamo previsto da tempo.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. È appunto di oggi il dato dell’Istat, ancora fortemente sottostimato a nostro parere, sulla caduta dei consumi persino nel settore alimentare, che ha registrato un -1,3% nel 2011 (ma che, secondo i nostri dati, si aggira addirittura attorno al -4%). Un indicatore che segna la gravità della situazione: in tempi di crisi, infatti, i consumi alimentari sono sempre gli ultimi ad essere intaccati. Puntare sulla ripresa e sulla crescita, a questo punto, diventa un dovere imprescindibile. In particolar modo, come sosteniamo da anni, è urgente rimettere in moto l’economia attraverso il rilancio degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca. Il pacchetto liberalizzazioni, che dovrebbe agire in tal senso, risulta ancora fortemente limitato dagli interessi delle varie lobbies, soprattutto nel settore delle assicurazioni, dei carburanti e delle farmacie. Si poteva e si doveva intervenire con maggiore determinazione e coraggio, per favorire la trasparenza, la concorrenza e la competitività, salvaguardando l’interesse dei cittadini. Senza provvedimenti che siano realmente in grado di invertire questa tendenza, la situazione peggiorerà ulteriormente, con nuovi effetti negativi sulla produzione, sull’occupazione e sul potere di acquisto delle famiglie che, non lo dimentichiamo, si è ridotto del -2,8% solo nell’ultimo anno. Il rischio, sempre più concreto, è quello di alimentare un perverso circolo vizioso, che richiede continue manovre di riequilibrio.