Per
la prima volta, con la condanna dell’ex governatore Fazio, la nostra
banca centrale, vissuta fino ad oggi in ambiente separato dal resto
delle istituzioni della res publica, torna ad essere non più considerata
come corpo intoccabile di questo paese, né cardine attorno a cui si è
costruita negli anni la repubblica delle banche. La
tentata scalata ad Antonveneta ha condotto alla condanna di Fazio a 4
anni per aggiotaggio ed al pagamento di un milione e mezzo di multa per
aggiotaggio e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Tre anni a
l'ex presidente di Unipol, Giovanni Consorte e due e 8 mesi al senatore
del Pdl, Luigi Grillo. L'ex ad di Bpi, Giampiero Fiorani è stato
condannato a un anno e 8 mesi di reclusione in continuazione con i 3
anni e 3 mesi di carcere che aveva patteggiato nel marzo del 2008. Adusbef
e Federconsumatori plaudono alla condanna dei furbetti dello
sportellino ed auspicano che la banca centrale non sia più territorio di
scorrerie economico finanziarie di potentati e di corporazioni
prosperate all’ombra della politica politicante, tanto debole da non
poter contrastare devianze da parte dei responsabili della nostra banca
centrale. In
un momento in cui l’immagine internazionale di questo Paese è offuscata
da atteggiamenti di nostri governanti non proprio apprezzabili in
consessi internazionali, la riaffermazione della legalità ad opera della
nostra magistratura conferma la tenuta di fondo del nostro sistema e la
capacità di perseguire – pur faticosamente – ogni forma di illegittimità in tutti gli ambiti della vita civile.
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