NUCLEARE: GRAZIE AL NO DEI CITTADINI L'ITALIA HA EVITATO INVESTIMENTI SBAGLIATI PER BEN 24 MILIARDI, 8 IN PIU' DI QUANTO PREVISTO!

In Francia, l’Edf ha recentemente aggiornato l’importo degli investimenti necessari da 3,3 miliardi previsti per la costruzione di una centrale a 6 miliardi, praticamente il doppio. E ancora non è detta l’ultima parola, visto che si allunga di altri due anni il ritardo per portare a termine la centrale, dal 2014 al 2016. Grazie alla scelta dei cittadini italiani di dire di no al nucleare, in nostro Paese ha evitato investimenti sbagliati non per 16, ma per ben 24 miliardi! La spesa inizialmente prevista per la costruzione delle 4 centrali nucleari ipotizzate, infatti, avrebbe dovuto ammontare a 4 miliardi ciascuna, per un totale di 16 miliardi di Euro. Come dimostrano gli avvenimenti in Francia, nella costruzione della centrale di Flamanville (ma anche la centrale finlandese di Olkiluoto non è da meno), i ritardi e gli imprevisti “per motivi strutturali e congiunturali” si accumulano di giorno in giorno, determinando aumenti delle spese previste e dilatando i tempi necessari per la realizzazione. Quella attuata attraverso il referendum del 12 e 13 giugno si è rivelata, quindi, una scelta lungimirante, non solo dal punto di vista della sicurezza, ma anche da quello economico, sostiene Rosario Trefiletti Presidente Federconsumatori. Naturalmente,noi, continuiamo a rivendicare, nel nuovo scenario post-referendum, la messa in campo di un serio piano energetico per il Paese, basato essenzialmente su parole d’ordine come : nuovi sistemi produttivi a forte risparmio energetico, implementazione dei sistemi di energia rinnovabile, approvvigionamento diversificato per prodotto e per provenienza soprattutto in riferimento al gas naturale con la messa in campo di progetti per la costruzione di rigasificatori e di nuovi rapporti tra stati produttori e stati consumatori non basati esclusivamente su rapporti di transazione finanziaria,bensì di sviluppo commerciale, industriale e di tecnologico.