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“Come temevamo il prezzo della benzina ha raggiunto ormai un livello insostenibile.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. A gravare in maniera rilevante su questo andamento è l’incredibile aumento della tassazione, la più elevata in Europa per quanto riguarda la benzina. Non solo il Governo, a più riprese ha aumentato le accise sui carburanti, nonché l’IVA, ma anche molte Regioni, per far fronte ai tagli, hanno iniziato a far cassa aumentando le accise regionali. Le ricadute di tali operazioni sulle tasche dei cittadini sono gravissime. Ricordiamo ancora una volta, infatti, che l’aumento dei carburanti non incide solo in maniera diretta sui costi per il rifornimento del proprio autoveicolo, ma ha importanti ripercussioni su tutti i prezzi dei beni di largo consumo trasportati su gomma. Nel dettaglio, esattamente un anno fa, la benzina costava ben 30 centesimi al litro in meno. Questo vuol dire che, rispetto ad allora, ogni pieno costa 15 Euro in più, pari a 360 Euro annui in più (calcolando una media di 2 pieni al mese). A queste gravi ricadute si aggiungono, inoltre, quelle determinate in maniera indiretta dall’aumento dei carburanti, pari a circa 290 Euro annui. Insomma, anche un kg di mele costerà molto di più. Alla luce di questo gravissimo andamento è indispensabile intervenire prima di tutto sulla tassazione, a partire dall’annullamento del nuovo aumento dell’IVA prospettato da settembre, che avrebbe effetti a dir poco disastrosi. Inoltre bisogna agire in maniera determinata sul versante delle liberalizzazioni, aprendo la vendita anche attraverso il canale della grande distribuzione con importanti benefici sui prezzi, e sul versante delle speculazioni, avviando un serio piano di controlli e verifiche sul meccanismo della doppia velocità.
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