Per lasciarci alle spalle la fase di preoccupante recessione in cui si trova il Paese è necessario ripartire dalle liberalizzazioni. Un processo necessario non solo per modernizzare il Paese, dotandolo di servizi qualitativamente più elevati, maggiormente efficienti e competitivi, ma anche per abbandonare i tristi primati per le tariffe più elevate, che deteniamo ancora in molti settori. “È ora di svoltare pagina, liberando il mercato dai pesanti vincoli che hanno come unico scopo quello di proteggere interessi, privilegi e rendite monopolistiche.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Dai trasporti ai carburanti, dalle farmacie agli ordini professionali, rendendo più competitivi questi settori si otterranno importanti benefici per le famiglie. Complessivamente la ricaduta positiva sarebbe di circa 21,6 miliardi di Euro, con benefici fino a 900 Euro annui a famiglia. Anche nei settori “teoricamente” già interessati da precedenti liberalizzazioni è necessario intervenire con maggiore determinazione, per far sì che comportamenti anomali e cattive gestioni non intralcino i benefici per i cittadini. E’ questo il caso, ad esempio, di banche ed assicurazioni, settori che detengono ancora il primato per costi elevatissimi rispetto al resto d’Europa a fronte, spesso, di un servizio di bassa qualità. Alle liberalizzazioni, ovviamente, è necessario affiancare una seria azione di rilancio degli investimenti nei settori innovativi e a favore della ricerca, indispensabili per una ripresa economica ed occupazionale.
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