Il
caos ed i disservizi che da martedi scorso hanno paralizzato gli uffici
postali in molti quartieri di Roma, dalla Stazione Termini a
Centocelle, da Piazza Sempione a Vescovio, ma anche in altre regioni
italiane a causa di presunti guasti nella piattaforma informatica, non
può essere addossato sulle spalle degli utenti,specie migliaia di pensionati che ritirano la pensione per poterla impegare (in parte) per pagare bollette ed utenze. Gli
utenti che hanno fatto code chilometriche che arrivavano in strada di
uffici postali andati in tilt, con migliaia di cittadini costretti ad
attendere ore ed ore nella speranza di inviare una raccomandata,
ritirare la pensione o accedere al proprio conto,con
la promessa vana di un urgente riavvio di alcuni terminali che
funzionavano a singhiozzo, mentre altri risultavano del tutto bloccati,
devono essre immediatamente risarciti. Gli
stessi rappresentanti dell’Adusbef che ieri 3 giugno sono andati più
volte dalle ore 11,00 alle 13,00 per effettuare pagamenti e spedire
raccomandate, nell’ufficio di via Marsala, alla stazione Termini,
trovando sulla porta d'ingresso l'avviso:
"L'ufficio non è operativo per un guasto tecnico sulla rete a livello
nazionale", sono pronti a testimoniare disagi gravi per molti cittadini
arrivati anche dalla periferia di Roma per ritirare la pensione o
effettuare dei pagamenti. Stavolta
non basteranno le pacche sulle spalle di Poste Italiane che si è
scusata con la clientela per "i disagi provocati da un guasto al sistema
informatico",né la promessa di aver
ripristinato il regolare funzionamento per la fornitura di tutti i
servizi postali e finanziari,con gli sportelli che resteranno aperti
oltre il normale orario di lavoro finché non saranno serviti tutti i
clienti: ci vogliono adeguati risarcimenti dei danni. Adusbef
e Federconsumatori hanno invitato l’amministratore delegato di Poste
Massimo Sarmi ad aprire, dal prossimo lunedi, un tavolo di conciliazione
per risarcire bonariamentei tutti i cittadini che hanno subito dei
danni,previa segnalazione dell’accaduto alle associazioni dei
consumatori,perché stavolta,in caso contrario, l’Ente Poste non riuscirà
ad evitare una class action,con un doveroso risarcimento dei danni
proporzionato ai gravi disagi subiti per tre giorni di fila dai
pensionati e dagli utenti.
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