Come
 già affermato, il Codice del Turismo che entrerà in vigore domani, 
voluto dal Governo e dal Ministro Brambilla rappresenta l’ennesima 
occasione mancata.
“Un 
Codice che non è assolutamente in grado di dare risposte concrete alle 
esigenze dei cittadini, dal momento che è stato predisposto, in maniera 
superficiale e presuntuosa, senza coinvolgere le parti sociali, e senza 
avviare un dibattito con le associazioni che tutelano i turisti né con 
le associazioni di categoria.” – sostengono Adusbef, Federconsumatori e 
Movimento Consumatori. 
Un 
settore così importante e vitale per l’economia come il turismo, che 
possiamo considerare il vero e proprio “oro nero” del nostro Paese, non 
può essere affrontato in maniera così approssimativa ed irresponsabile. 
Numerose, inoltre, sono le nostre critiche nel merito del provvedimento:
-       Innanzitutto
 troviamo gravissimo l’aver espunto 20 articoli dal Codice del Consumo, 
rompendo così il corpo unico e facendo venire a mancare la visione 
d’insieme che era stata una dei tanti pregi del Codice del Consumo.
-       Il
 Codice del Turismo, inoltre, non ha previsto per la definizione dei 
requisiti di classificazione alberghiera e delle altre strutture 
turistiche il parere delle Associazioni dei Consumatori, ma solo di 
quelle imprenditoriali.
-       La
 norma sul danno da vacanza rovinata cerca di codificare un danno di 
origine giurisprudenziale che giustamente doveva essere riconosciuto, 
anche sulla base di numerose sentenze. Riteniamo incomprensibile, però, 
correlare l’espressione del “danno al tempo di vacanza inutilmente 
trascorso”. Una definizione vaga che lascia spazio a diverse e 
controverse interpretazioni: sarebbe stato meglio specificare che il 
danno fosse correlato alla durata dell’inadempimento che vi ha dato 
luogo, come avevano chiesto in Commissione le nostre Associazioni.
-       Viene
 mantenuta, inoltre, la stessa impostazione relativamente al Fondo di 
Garanzia, senza affrontarne le gravissime carenze. Tale fondo rimane 
perciò limitato ai pacchetti turistici e non esteso, come da anni 
richiediamo, anche ai problemi con i vettori aerei, dimostrando che 
vicende come quella di Todomondo non hanno insegnato nulla al Governo, 
che si è limitato a disporre una polizza assicurativa a titolo 
volontario per le emergenze a carico del cittadino turista.
-       Sulle
 procedure di conciliazione extragiudiziale per dirimere le controversie
 si fa riferimento alla possibilità della conciliazione volontaria e 
paritetica tra un conciliatore in rappresentanza dell’impresa e un 
conciliatore in rappresentanza dei turisti, secondo quanto previsto dal 
Codice del Consumo. È una strada che noi privilegeremo rispetto alle 
altre contemplate (Camere di Commercio, D.Lgs. n.28 del 4/3/2010, a 
nostro parere meno percorribili e meno rispondenti alla vera tutela dei 
turisti), anche alla luce dei protocolli realizzati con Astoi, Fiavet ed
 Alitalia. 
 
 
 

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