sabato 9 luglio 2011

IL MATTINO DI NAPOLI SUL CAMPANIA RAINBOW. FEDERCONSUMATORI ADERISCE.SI AVVICINA IL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI A NAPOLI

Si accelera sul registro delle unioni civili. La volontà politica c’è, i numeri in Consiglio comunale pure. Nel giorno della presentazione di «Campania Rainbow», il neonato coordinamento regionale delle associazioni del mondo omosessuale e di quelle che sposano le cause del movimento Lgbtqie (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer ed etero-differenti), l’assessore alle Pari opportunità, Pina Tommasielli, assicura che la proposta, già contenuta nel programma elettorale di de Magistris, andrà in porto. Prossima tappa, un consiglio monotematico sul tema dei diritti di cittadinanza, richiesto dai consiglieri di maggioranza. «L’istituzione del registro - dice Salvatore Pace del gruppo "Napoli è tua" - è un fatto di alto valore simbolico, che segnerà un passo avanti sulla strada della civiltà giuridica della nostra città». Ed è anche la prima rivendicazione di Campania Rainbow. Nato solo il 28 giugno scorso (data della rivolta di Stonewall di New York del ’69 che segnò l’inizio del movimento di liberazione omosessuale) ad opera di Arcilesbica Napoli, Associazione nazionale Maschile plurale, Atn (Associazione Transessuale Napoli) e i comitati provinciali Arcigay di Napoli e Salerno, il coordinamento già conta numerose adesioni. «Il dato interessante - spiega Fabrizio Sorbara - è l’adesione di soggetti nati intorno a tematiche diverse, ma che condividono la nostra battaglia per il riconoscimento dei diritti civili». Sono già entrati nel coordinamento, tra gli altri, Federconsumatori, i Giovani democratici, l'associazione dei giuristi democratici e l'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. «Contiamo di radicarci in tutta la regione - aggiunge Giordana Curati, vice presidente del coordinamento - e a breve organizzeremo un workshop per portare la nostra proposta culturale soprattutto nei piccoli centri». Un laboratorio sui diritti civili itinerante, per sensibilizzare la popolazione alla cultura delle differenze. Al momento, si registra la mancata adesione al coordinamento da parte di I-Ken, l’associazione capofila nell’organizzazione dell’ultimo pride. «Vecchie tensioni - spiegano dal coordinamento Rainbow - che si sono acuite in occasione del pride 2011 e che speriamo possano rientrare». A Napoli anche il presidente nazionale di Arcigay, Paolo Patanè: «Napoli può diventare capofila di un progetto culturale per la Campania e per l'Italia». 
Di Enrica Procaccini

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