Il gasolio, anche sulla spinta del nuovo aumento delle accise disposto dalla manovra, ha raggiunto un record mai visto, attestandosi a 1,70 Euro al litro (e addirittura superando, in alcune zone, il prezzo della benzina). “Un livello estremamente allarmante, non solo per le ricadute dirette che avrà sulle tasche degli automobilisti, ma soprattutto per le gravi ripercussioni che un costo così elevato avrà sui prezzi dei beni di largo consumo, trasportati su gomma.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Il gasolio, infatti, è il carburante maggiormente utilizzato per il trasporto delle merci. Un notevole aumento di questo carburante comporta pesantissime ripercussioni sui prezzi finali, in particolar modo per i beni di largo consumo. L’impatto più grave è quello che si avrà sui prezzi dei beni alimentari, per i quali le ricadute, con il costo del gasolio a questi livelli, rischiano di superare i 141 Euro a famiglia. Una prospettiva gravissima, dal momento che l’aumento dei costi alimenterà ulteriormente la forte contrazione dei consumi persino nel settore alimentare, che ha conosciuto nel 2011 una contrazione del 4%. Anche le ricadute dirette avranno un impatto notevole: rispetto a dicembre 2010 (quando il costo del gasolio si attestava a 1,32 Euro al litro) il maggior esborso da parte degli automobilisti per i propri pieni di gasolio è di ben +456 Euro (in termini annui). Ci aspettiamo, almeno, un intervento determinato per combattere i fenomeni speculativi, che ormai son divenuti parte integrante del settore dei carburanti. Un’azione di contrasto da portare avanti non solo attraverso verifiche e controlli, ma soprattutto con l’avvio di un indispensabile e quanto mai urgente processo di modernizzazione e liberalizzazione, che consentirebbe di eliminare le inefficienze e calmierare i prezzi.
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