martedì 20 dicembre 2011

DISCRIMINAZIONI TERRITORIALI SUCCESSO PER LA PETIZIONE: L’EUROPA INTERVERRA’



La discussione della petizione popolare di Federconsumatori e del comitato Mo’ Bast a Bruxelles è stata un successo. A confermarlo, le parole di Erminia Mazzoni, presidente della Commissione europea per le petizioni: “I dati presentati dai firmatari sono inoppugnabili. C’è un principio di competenza nazionale italiana, ma a monte c’è una legislazione comunitaria non recepita correttamente, o pienamente, o comunque non correttamente applicata in Italia. In tutti e tre i casi deve intervenire l’Unione Europea. In quale fattispecie di caso dobbiamo capirlo noi. E’ auspicabile, comunque, chiedere chiarimenti a Isvap e Antitrust sul perché in Italia assicurarsi funzioni così”. Le 73000 firme raccolte dal movimento hanno quindi dato impulso all’azione europea, come auspicavano il presidente di Federconsumatori Campania Rosario Stornaiuolo, il presidente vicario Federconsumatori Francesco Avallone e tutti coloro che in questi mesi hanno lottato contro il caro Rc Auto che miete vittime tra gli automobilisti meridionali. La storia è ormai nota: assicurarsi al Sud costa, a parità di status, anche il triplo rispetto al Nord. In una situazione in cui le compagnie spadroneggiano, questo può significare anche che un neopatentato meridionale 18enne debba sborsare 3000 euro per assicurarsi la prima volta. “Questo dimostra che noi e il comitato Mo’ Bast avevamo ragione a lamentare una discriminazione – commenta Stornaiuolo – e la discussione di stamane è stato un passo davvero importante per la nostra battaglia. Ma non ci fermeremo: inonderemo il Parlamento europeo di firme ancora a lungo e non smetteremo finché non ci verrà riconosciuto il diritto ad assicurarci”. Dichiara Avallone: “La grande novità di questa petizione sono le oltre 70000 persone che ci sono dietro. Persone che non si conoscono, ma che partecipano e condividono questa battaglia, da tutto il Mezzogiorno. Questa base vale più di ogni iniziativa che si potesse fare. L’Unione Europea non poteva non rilevare un numero così consistente di liberi cittadini uniti dallo stesso problema. Difatti, molte petizioni vengono respinte. La nostra invece avvia una strada verso l’accertamento dell’infrazione”. Un successo personale anche per gli avvocati Ileana Capurro e Elisa Daniele e per l’attivista di Mo’ Bast Gabriella Gambardella, a cui spettava il delicato compito di spiegare le ragioni dei 73000 firmatari all’Europarlamento. L’esposizione, e la delicata tematica trattata, hanno catturato l’attenzione di europarlamentari di altre nazioni che hanno appoggiato la richiesta di intervento comunitario avanzata dalla delegazione. Da segnalare anche l’intervento dell’eurodeputato Pdl Enzo Rivellini, che davanti ad una prima, sommaria risposta di un commissario circa la possibilità di risolvere la situazione italiana dall’interno con i mezzi forniti dallo Stato, difende strenuamente la petizione: “In questo Parlamento difendiamo i diritti di tutti i cittadini del mondo. Poi, ci tocca ascoltare una replica come quella del delegato della commissione che è vergognosa. È un’Europa del capitale e dei grandi poteri? La libertà di un cittadino cinese riesce a raccogliere in intenti tutti gli europarlamentari di qualsiasi fazione, mentre se parliamo di un italiano meridionale, rischiamo di far passare inosservata la discriminazione che esso subisce”. Soddisfazione per l’andamento della discussione è stato espresso anche dall’europarlamentare Pd Andrea Cozzolino, che negli ultimi mesi è stato vicino al movimento ed oggi non ha potuto presenziare in aula a causa di problemi personali.

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