I prezzi della benzina segnano oggi un nuovo record, attestandosi addirittura a quota 1,87-1,88 Euro al litro secondo quanto ci viene segnalato. In alcune aree i picchi hanno raggiunto anche 1,93 Euro al litro. Una situazione insostenibile: rispetto a gennaio 2012 ogni automobilista paga, per i propri rifornimenti (2 pieni/mese), 16 Euro in più al mese. Rispetto allo scorso anno, le ricadute sono pari a ben 40 giorni di spesa alimentare di una famiglia media. Addirittura, se come purtroppo si prospetta il prezzo della benzina, in colpevole assenza di interventi, arriverà a 2 Euro al litro, le ricadute si aggraveranno ulteriormente, in maniera drammatica. Non solo si avranno aumenti rispetto allo scorso anno pari a 49 giorni e mezzo di spesa alimentare di una famiglia. Le ricadute saranno gravissime anche su tutti prezzi dei beni di largo consumo, che sono trasportati in larga parte su gomma. “Se i prezzi sono arrivati a questi livelli, infatti, la causa, oltre che l’aumento della tassazione, è la mancata liberalizzazione del settore.” - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Siamo fortemente preoccupati, inoltre, dalle gravi tensioni del petrolio sui mercati internazionali, che rischiano di trascinare i prezzi ancora al rialzo.
Per questo è necessario intervenire urgentemente:
- applicando l’accisa mobile, un meccanismo automatico che prevede una diminuzione dell’accisa quando il costo del petrolio aumenta;
- impedendo che l’IVA cresca ulteriormente da settembre.
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