lunedì 18 luglio 2011

DEBITO PUBBLICO: LO SCIAGURATO AUMENTO DEI TASSI BCE DELLO 0,25% ,COL VOTO DETERMINANTE DELL’ITALIA,E ATTACCHI SPECULATIVI, COSTO DI 2,462 MILIARDI EURO ANNUI. LA CONSOB LUNEDI' VIETI LE VENDITE ALLO SCOPERTO SU AZIONI ED OBBLIGAZIONI.

Le turbolenze finanziarie e gli attacchi speculativi ai titoli di Stato italiani avranno limitate ripercussioni sulle casse dello Stato, a causa dell’allungamento della vita media del debito pubblico ed alla sostituzione dei titoli indicizzati (CCT) con titoli a reddito fisso (BTP), molto meno della sciagurata decisone della Bce che nei giorni scorsi,con il voto determinante del dr. Bini Smaghi e con il voto contrario dei Paesi a rischio come Grecia e Portogallo, ha aumentato i tassi di riferimento dello 0,25 per cento. A fine giugno 2011, il monte titoli di stato in circolazione ammontava a 1.582,700 miliardi di euro. Di questi, circa 1.156 miliardi di euro sono costituiti da BTP, quindi da titoli a tasso fisso. È evidente che, quanto sta accadendo in questi giorni alla remunerazione dei titoli di stato di nuova emissione, non può influire sui BTP in circolazione. Ci sarà, invece, ripercussione sul rendimento dei CCT (tasso variabile) in essere, pari a 153,554 miliardi di euro,con un costo a regime,un aggravio per le casse dello Stato di 2,462 miliardi di euro l'anno. Negli ultimi 3 giorni il Tesoro ha affrontato due emissioni per rifinanziare i titoli a scadenza:
-  7,5 miliardi di BOT,con tasso di interesse cresciuto di circa 1,5 punti (dal 2,1 al 3,6%);
- 5 miliardi di BTP con uno spread di 291 punti base, rispetto ai precedenti 180 punti base.
Le conseguenze,di maggiori esborsi, a parità di altre condizioni:
1) per i CCT, ancorati al rendimento dei BOT emessi 6 mesi prima, fra sei mesi ci sarà un aumento dei tassi pari all'1,5 per cento. Su 153,55 miliardi di euro di CCT in circolazione il maggiore esborso sarà di 2,3 miliardi l'anno.
2) per i  7,5  miliardi di Bot dell'ultima asta, pagheremo 112 milioni di euro in più. Per i 5 miliardi di BTP emessi oggi, si pagheranno 55 milioni di euro in più rispetto alle emissioni precedenti.
3) per il monte BTP emesso in precedenza la ripercussione sarà uguale a zero. Stando così le cose, a regime, pagheremo 2,462 miliardi di euro l'anno.
Prudentemente, il debitore, cioè lo Stato, dalla metà del decennio passato, sta riconvertendo il monte titoli per ricondurlo ad un tasso fisso: abbandona i CCT (tasso variabile) e incrementa i BTP (tasso fisso): in sei anni e mezzo, il monte  CCT è sceso del 40 per cento, il monte BTP è salito di quasi il 16 per cento.
Per contrastare gli attacchi speculativi di Agenzie di rating, fondi esteri e soggetti finanziari che sono addirittura nell'azionariato di alcune sorelle del rating che vogliono sovvertire l’ordine monetario, attaccando alcuni Paesi come Grecia,Portogallo ed Italia,per poter celebrare i funerali dell'euro e conseguire ingenti profitti scommettendo al ribasso sui titoli del debito pubblico già emessi,che nei giorni di venerdi 8 e lunedi 11 luglio 2011, hanno subito ondate di vendite subendo perdite di circa il 10% delle quotazioni precedenti,la Consob ha il dovere di vietare le vendite allo scoperto,su azioni ed obbligazioni scambiate sui rispettivi mercati.

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