Come
paventavamo il prezzo della benzina raggiunge nuovi record e le
famiglie si preparano a ricevere una nuova batosta e non solo su questo
versante. L’aumento dell’IVA dal 20
al 21%, ha fatto schizzare immediatamente il prezzo della benzina ad
oltre 1,65-1,66 € al litro con punte di 1,69-1,70. “Questo comporterà una
ulteriore ricaduta per le famiglie, il cui benessere è già fortemente
compromesso dall’inarrestabile caduta del loro potere di acquisto.” –
dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Un tracollo aiutato e
peggiorato dalle “geniali” misure messe in atto dal Governo, dal duplice
aumento dell’accisa sui carburanti a quello dell’IVA. Questo determinerà
inevitabilmente un’ulteriore contrazione dei consumi, con effetti
negativi sulla produzione industriale e sull’intera economia. Le ripercussioni sono
notevoli e si avranno non solo nel settore dei carburanti pochè gli
aumenti in questo comparto hanno l’importante caratteristica di
riportare effetti non solo in termini diretti sulle tasche dei cittadini
(per i pieni di benzina), ma anche in termini indiretti sul tasso di
inflazione. Nel dettaglio le ricadute nel settore dei carburanti calcolate dall’O.N.F. saranno complessivamente di +471 Euro annui. Infatti agli aumenti
registrati dall’agosto 2010 ad oggi, pari a +440 Euro tra costi diretti
ed indiretti, si aggiungeranno infatti altri +31 Euro dovuti alle
ricadute dell’aumento dell’IVA sia per i costi diretti e che indiretti. E grave permane la previsione
poichè questo elemento influirà sull’aumento dell’inflazione nelle
prossime settimane dovuto all’inevitabile ricaduta che le imprese ,
anche di carattere individuale come professionisti ed artigiani,
cominceranno a scaricare sulle loro tariffe a causa dell’aumento dei
loro costi di mobilità .Con ciò riconfermiamo che se la ricaduta media a
famiglia dovrebbe essere di 173 euro, se non ci saranno atteggiamenti
diversi da quelli preventivati, il rischio è quello di avere, attraverso
fenomeni di moltiplicazione, aumenti di 0,85 punti in più del tasso di
inflazione che significa ulteriore perdita delle famiglie ISTAT ( 2,5
componenti) di ben 255 euro annui,per una famiglia di tre componenti di
306 euro annui e per una famiglia di quattro persone di 408 euro annui.
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