Mentre la Bce, correggendo i suoi gravissimi
errori, si accinge ad abbassare il tasso di riferimento portandolo
all’1% dall’attuale 1,50%, i banchieri italiani avidi come i loro
colleghi senza patria, manovrano tassi e spread a loro piacimento, per
ripianare i disastri provocati ed addossare ai consumatori ed alle
famiglie i costi della loro inefficienza ed incapacità di gestire il
credito ed il risparmio.
Se gli andamenti dell’Euribor,ai quali sono legati buona parte dei
prestiti, calano di qualche decimale a causa delle future decisioni
della BCE,che comunque non aumenterà i tassi di riferimento, i signori
banchieri manovrando lo spread (il differenziale sui quali sono
indicizzati almeno l’80% dei mutui) a loro piacimento ed al riparo di
controlli minimali de colluse autorità vigilanti, strozzano famiglie ed
imprese costrette a pagare costi occulti per accedere a nuovi
finanziamenti.
Con un differenziale sui tassi più elevato della media europea di un +
0,59% sui mutui (e di un +1,11% sul credito al consumo), le banche
fanno la cresta sull’euribor innalzando lo spread ad una media
dell’1,80% sui mutui a tasso fisso, e con un differenziale sui tassi
variabili dal + 3,50% di Unicredit, fino al 4,50 della Banca Popolare di
Vicenza se il parametro scelto è l’euribor, di un + 4,60% se il
parametro è il tasso Bce, che in tal modo diventa 6,10%, mentre Banca
Sella si accontenta del 2,20% e Carige del 2,35%.
MUTUI A TASSO FISSO A 10 ANNI
Un mutuo di 100.000 euro a
Un mutuo di 200.000 euro a
MUTUI A 15 ANNI
Un mutuo di 100.000 euro a
Un mutuo di 200.000 euro a
rata semestrale (+325,40 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00, il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 53,60 euro (643,20 l’anno) o di 327,00 euro sulla rata semestrale (+ 64,00 l’anno).
MUTUI A 20 ANNI
Un mutuo di 100.000 euro a
Un mutuo di 200.000 euro a
10 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 1.085,30 euro o semestrale di 6.567,20 Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 12,40 euro sulla rata mensile (+148,80 annui) o di 76,90 euro sulla rata semestrale (+153,80 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00 il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 24,90 euro (298,80 l’anno) o di 154,40 euro sulla rata semestrale (+ 308,80 l’anno).10 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 2.170,60 euro o semestrale di 13.134,35. Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 24,80 euro sulla rata mensile (+297,60 annui) o di 153,85 euro sulla rata semestrale (+307,70 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00, il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 49,80 euro (597,60 l’anno) o di 308,85 euro sulla rata semestrale (+ 617,70 l’anno).15 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 817,10 euro o semestrale di 4.938,40. Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 13,30 euro sulla rata mensile (+159,60 annui) o di 81,40 euro sulla rata semestrale (+162,80 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00, il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 26,80 euro (321,60 l’anno) o di 163,50 euro sulla rata semestrale (+ 327,00 l’anno).15 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 1.634,20 euro o semestrale di 9.876,90. Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 26,60 euro sulla rata mensile (+319,20 annui) o di 162,70 euro sulla20 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 687,90 euro o semestrale di 4.153,15. Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 14,20 euro sulla rata mensile (+170,40 annui) o di 86,15 euro sulla rata semestrale (+172,30 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00, il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 28,50 euro (+342,00 l’anno) o di 173,05 euro sulla rata semestrale (+ 346,10 l’anno).20 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 1.375,80 euro o semestrale di 8.306,30. Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 28,40 euro sulla rata mensile (+340,80 annui) o di 172,30 euro sulla rata semestrale (+344,60 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00, il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 57,00 euro (+684,00 l’anno) o di 346,10 euro sulla rata semestrale (+ 692,20 l’anno). Famiglie ed imprese sempre più strozzate sono così costrette a pagare un pizzo di 500-700 euro l’anno sui mutui, ad un sistema bancario inefficiente, che al riparo di qualsivoglia sanzione di vigilanza su pratiche vessatorie, invece di finanziare la ripresa a tassi equi per far usciere il Paese dalla crisi sistemica generata dai signori banchieri, preferisce taglieggiare l’utenza ed impiegare la liquidità nelle attività di carry trade o nei conti quasi infruttiferi della Banca Centrale Europea. Per questo, i giovani indignati, che in tutto il mondo si stanno ribellando con manifestazioni pacifiche al gioco al massacro dei banchieri,hanno ragione da vendere e la solidarietà piena ed incondizionata di Adusbef e Federconsumatori.
MUTUI A TASSO FISSO A 10 ANNI
Un mutuo di 100.000 euro a
Un mutuo di 200.000 euro a
MUTUI A 15 ANNI
Un mutuo di 100.000 euro a
Un mutuo di 200.000 euro a
rata semestrale (+325,40 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00, il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 53,60 euro (643,20 l’anno) o di 327,00 euro sulla rata semestrale (+ 64,00 l’anno).
MUTUI A 20 ANNI
Un mutuo di 100.000 euro a
Un mutuo di 200.000 euro a
10 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 1.085,30 euro o semestrale di 6.567,20 Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 12,40 euro sulla rata mensile (+148,80 annui) o di 76,90 euro sulla rata semestrale (+153,80 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00 il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 24,90 euro (298,80 l’anno) o di 154,40 euro sulla rata semestrale (+ 308,80 l’anno).10 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 2.170,60 euro o semestrale di 13.134,35. Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 24,80 euro sulla rata mensile (+297,60 annui) o di 153,85 euro sulla rata semestrale (+307,70 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00, il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 49,80 euro (597,60 l’anno) o di 308,85 euro sulla rata semestrale (+ 617,70 l’anno).15 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 817,10 euro o semestrale di 4.938,40. Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 13,30 euro sulla rata mensile (+159,60 annui) o di 81,40 euro sulla rata semestrale (+162,80 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00, il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 26,80 euro (321,60 l’anno) o di 163,50 euro sulla rata semestrale (+ 327,00 l’anno).15 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 1.634,20 euro o semestrale di 9.876,90. Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 26,60 euro sulla rata mensile (+319,20 annui) o di 162,70 euro sulla20 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 687,90 euro o semestrale di 4.153,15. Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 14,20 euro sulla rata mensile (+170,40 annui) o di 86,15 euro sulla rata semestrale (+172,30 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00, il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 28,50 euro (+342,00 l’anno) o di 173,05 euro sulla rata semestrale (+ 346,10 l’anno).20 anni al 5,50 per cento comporta una rata mensile di 1.375,80 euro o semestrale di 8.306,30. Un aumento del tasso al 5,75 comporterà un aumento di 28,40 euro sulla rata mensile (+340,80 annui) o di 172,30 euro sulla rata semestrale (+344,60 euro l’anno). Se dal 5,50 per cento il tasso dovesse passare al 6,00, il maggior onere sulla rata mensile sarebbe di 57,00 euro (+684,00 l’anno) o di 346,10 euro sulla rata semestrale (+ 692,20 l’anno). Famiglie ed imprese sempre più strozzate sono così costrette a pagare un pizzo di 500-700 euro l’anno sui mutui, ad un sistema bancario inefficiente, che al riparo di qualsivoglia sanzione di vigilanza su pratiche vessatorie, invece di finanziare la ripresa a tassi equi per far usciere il Paese dalla crisi sistemica generata dai signori banchieri, preferisce taglieggiare l’utenza ed impiegare la liquidità nelle attività di carry trade o nei conti quasi infruttiferi della Banca Centrale Europea. Per questo, i giovani indignati, che in tutto il mondo si stanno ribellando con manifestazioni pacifiche al gioco al massacro dei banchieri,hanno ragione da vendere e la solidarietà piena ed incondizionata di Adusbef e Federconsumatori.
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