Continuiamo a ribadire demenziale l’aumento dell’IVA attuato in una
fase di forte contrazione dei consumi e di un potere di acquisto delle
famiglie a livelli infimi. Questo aumento che comporterà ricadute
pesanti per le tasche dei cittadini sta iniziando ad avere effetti
deleteri su il moltiplicatore più pericoloso determinante per l’aumento
dei prezzi e delle tariffe quale quello dei carburanti ( già aumentati
di 1,3 cent al litro ). Gli effetti quindi non sono solo diretti ma
indirettamente l’IVA aumentata inciderà sia in tutti i beni che vengono
trasportati (quindi anche un chilo di mele che ha l’IVA al 4% non sarà
esente da tali effetti) e su una voce assai particolare e gravosa come il gas metano
utilizzato dalle famiglie italiane, oltre il servizio diffusissimo della
telefonia e della comunicazione in generale. In queste ore non si
registrano effetti negativi su prodotti importanti come l’abbigliamento e
il calzaturiero solo per via dei saldi estivi e delle forti promozioni
in atto in quei settori, così come nel comparto dell’elettronica. Grave permane invece la previsione poichè un altro elemento che
influirà sull’aumento dell’inflazione nelle prossime settimane sarà
dovuto anche all’inevitabile ricaduta che le imprese anche di carattere
individuale , come professionisti ed artigiani, cominceranno a scaricare
sulle loro tariffe a causa dell’aumento dei loro costi di mobilità e di
comunicazione. Riconfermiamo che in base alle previsioni dell’Agenzia delle
Entrate, la ricaduta media a famiglia Istat di 2,5 componenti, sarà di
173 euro ma se non ci saranno atteggiamenti diversi da quelli
diagnosticati, dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, il rischio
è quello di avere, attraverso fenomeni di moltiplicazione, di aumenti
di uno 0,85 punti in più del tasso di inflazione che significa ulteriore
perdita delle famiglie ISTAT ( 2,5 componenti) di ben 255 euro annui.
Per una famiglia di tre componenti di 306 euro annui
Per una famiglia di quattro persone di 408 euro annui
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