Le banche italiane si lamentano di
non aver ricevuto forti finanziamenti pubblici. Quello che però non
dicono è che, se non hanno preso soldi dallo Stato, dai cittadini sì che
ne hanno presi, e molti! È noto, infatti, che deteniamo il
record dei conti correnti più cari d’Europa, con un costo medio di ben
295 euro contro i 114 euro della media Ue a 27. Ma anche relativamente i mutui la
situazione non migliora, quelli italiani hanno tassi superiori a quelli
europei dello 0,6-0,7% in più. Tutto ciò genera un saccheggio sistematico dalle tasche delle famiglie, pari a spese aggiuntive di 4,2 miliardi di euro l’anno. Le banche italiane, in pratica, hanno
retto la crisi a spese dei cittadini, addebitando sulle spalle delle
famiglie e piccole e medie imprese costi elevatissimi, che ammontano a
altre 42 miliardi di euro nell’ultimo decennio. Inoltre, il nostro sistema bancario
si distingue per scorrettezza ed originalità, potendo vantare prelievi e
sovraccosti spesso inesistenti altrove e, ancora più spesso, non
segnalati adeguatamente. Solo per fare qualche esempio:
l’introduzione di nuove gabelle come il “pizzo” di 3 euro per prelevare
contante agli sportelli, la variazione unilaterale dei tassi e delle
condizioni contrattuali, la commissione di 2 euro al giorno per chi
sconfina anche per 1 centesimo dal fido con penalità da 3,5 fino a 5
euro per i senza fido, la revoca degli affidamenti con un preavviso di
24 ore, l’introduzione surrettizia di nuove voci di costo ed i continui
salassi agli sportelli bancari. Per questo ci auguriamo che il nuovo
Governatore della Banca d’Italia segni una netta discontinuità con il
passato, avviando le necessarie verifiche ed i dovuti controlli sul
sistema bancario, per far sì che non continui a fare cassa a spese dei
cittadini.
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