Sempre più grave ed allarmante la crescita del tasso di inflazione,
giunto addirittura al +3,4%, record storico mai raggiunto dal 2008. Una crescita ormai incontrollata, che, ancora una volta, si
dimostra in piena contraddizione con l’andamento dei consumi e del
potere di acquisto delle famiglie. “Un aumento simile non può avere alcuna giustificazione o
spiegazione al di fuori delle volontà speculative ormai chiare ed
evidenti, nonché della demenziale manovra di aumento dell’IVA operata
dal Governo.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Ci troviamo, infatti, di fronte ad un crollo in quasi tutti i
settori, persino in quello alimentare, con una caduta dei consumi del
-4% ed una progressiva e sempre più radicata modifica nelle abitudini
delle famiglie, costrette a tagliare anche sul versante della qualità. Una contrazione che va di pari passo con la caduta del potere di
acquisto delle famiglie, stimata nel -7% dal 2008 secondo la
Confcommercio e destinata a peggiorare alla luce delle manovre del
Governo, destinate a gravare pesantemente sulle famiglie per gli anni a
venire. Secondo i calcoli dell’O.N.F., a regime, la manovra costerà ad
ogni famiglia ben 2.031 Euro.
La convergenza tra ricadute inflazionistiche e ricadute della
manovra economica comporterà un crollo del potere di acquisto delle
famiglie dal 2012 al 2014 di oltre 8.300 Euro. E, solo per quest’anno,
di 1.621 Euro. Di questo passo rimarrà ben poco nelle tasche degli italiani. È indispensabile, quindi, un intervento determinato per il rilancio
della domanda di mercato, prima di tutto attraverso un sostegno alle
famiglie a reddito fisso ed una seria opera di contrasto alle
speculazioni su prezzi e tariffe. Ma questo non sarà sufficiente, da solo, ad avviare una ripresa
dell’economia e della produzione e contrastare, quindi, l’avanzare di
cassa integrazione e disoccupazione. Per un pieno rilancio dell’economia
è necessaria una ripresa degli investimenti nei settori innovativi. Le risorse per tutte queste operazioni non andranno sottratte dalle tasche dei “soliti noti”, ma sono da ricercare attraverso:
- decisa lotta all’evasione fiscale,
- aumento della tassazione pagata per il rientro dei capitali “scudati”,
- tassazione sui grandi patrimoni e sulle rendite finanziarie,
- taglio ai costi della politica.
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