La Federconsumatori Campania, di fronte
all’operazione di trasferimento/cessione di quote effettuato dal
Comune di Salerno e involgente gli assetti di gestione del SII, non
può che unirsi alla voce dei comitati per l’acqua pubblica
salernitani manifestando una netta contrarietà al provvedimento
adottato dal Consiglio Comunale di Salerno. Pur sapendo che la cessione di quote è
avvenuta a favore di altra società controllata anch’essa al 100%
dal Comune di Salerno, non si può non far rilevare che, dopo la
vittoria referendaria, il percorso che avrebbe dovuto intraprendere
il comune di Salerno sarebbe dovuto essere unicamente finalizzato
alla ripubblicizzazione del SII attraverso la costituzione di un
nuovo ente di diritto pubblico sul modello identificato dalla legge
nazionale di iniziativa popolare presentata dal Forum nazionale dei
movimenti per l’acqua. E’ bene infatti chiarire che
l’affidamento del SII ad ente di diritto pubblico, come richiesto a
gran voce dai referendari, non è un capriccio formalistico ma si
basa sull’esigenza di mettere in sicurezza la gestione del servizio
idrico da eventuali tentativi di privatizzazione presenti e futuri.
Inoltre, la gestione del servizio idrico attraverso un ente di
diritto pubblico rappresenta il riconoscimento del carattere di
diritto fondamentale dell’accesso all’acqua potabile. Né ci si può nascondere dietro il
vuoto normativo e i ritardi del governo e del parlamento per non
dare seguito agli esiti referendari. Infatti tanto il Comune di
Napoli, quanto la Regione Puglia, senza aspettare il varo di una
disciplina di recepimento parlamentare degli esiti referendari, hanno
ripubblicizzato il servizio idrico rispondendo in tempi brevi alle
istanze dei cittadini. Prendiamo atto che
l’amministrazione della città di Salerno va nella direzione
opposta senza procedere nemmeno alla consultazione dei comitati
referendari e delle associazioni dei consumatori, ossia nella più
assoluta solitudine, senza partecipazione e condivisione delle
scelte.
Il problema di
eventuali posizioni debitorie della società di gestione non può in
alcun modo essere posto a fondamento del diniego di procedere alla
ripubblicizzaizione totale dell’acqua. Questo trincersi dietro la
tutela dei lavoratori e del loro mantenimento del posto di lavoro,
per difendersi dalle accuse di non dare seguito alle indicazioni
politiche dei cittadini rappresenta uno squallido ricatto che la Federconsumatori respinge al mittente.
Ripubblicizzare
l’acqua, conservare posti di lavoro non sono in contraddizione e
sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario. In conclusione la
nostra associazione richiede all’amministrazione della città di
Salerno di attivare un procedimento di revisione delle proprie
determinazioni, forse troppo affrettate, e, nel contempo, si dichiara
disponibile ad intraprendere con i comitati referendari iniziative
volte a denunciare quanto accaduto e finalizzate all’obiettivo
finale di ripubblicizazione totale del SII.
FEDERCONSUMATORI NAZIONALE
FEDERCONSUMATORI CAMPANIA
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