Troviamo improponibile e vergognosa
la “trovata” contenuta nel decreto sviluppo, che prevede la possibilità
per i datori di lavoro di accordare una retribuzione inferiore a quella
dovuta in cambio di servizi messi a disposizione dei propri dipendenti,
quali asili nido, servizi alla persona o misure per la mobilità. “Con questa proposta abbiamo veramente toccato il fondo.” – dichiarano Rosario trefiletti ed Elio Lannutti. “A maggior ragione se pensiamo che
questa idea balzana viene proprio da chi si professa pieno sostenitore e
strenuo difensore della famiglia”. Ma forse c’è anche qualcosa di peggio dietro a questa proposta. Sorge infatti il dubbio che, una
misura del genere, sia studiata ad hoc per far posto all’interno dei
rarissimi e sempre più ricercati asili nido comunali ai figli degli
“amici” evasori, ormai quasi gli unici a rientrare per reddito nelle
graduatorie per l’ammissione a tali strutture. Ci rifiutiamo categoricamente di
prendere in considerazione anche per un istante che una misura di questo
genere possa essere anche solo discussa. Qualora, sventuratamente,
questo dovesse accadere, avvieremo tutte le procedure e le iniziative
del caso, per difendere la dignità ed i diritti dei cittadini che in tal
modo sarebbero lasciati in balia dei ricatti dei propri datori di
lavoro.
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