Fonte FOTO: WEB. |
La dichiarazione dell’Unione Petrolifera per cui non ci sarebbe un impatto sul trasporto merci dall’aumento del costo carburanti è comunque incomprensibile, per diverse ragioni. Innanzi tutto è vero che le addizionali regionali sono sulla benzina, tuttavia, sia per alcuni mezzi di distribuzione a breve percorrenza e sia per tutti i professionisti che consumano benzina o gasolio, i maggiori costi sostenuti saranno scaricati su prezzi e tariffe. Inoltre, l’aumento delle addizionali, pur gravissimo, è marginale rispetto agli aumenti clamorosi del gasolio, stabiliti nella manovra Monti e che avranno un impatto ed una ricaduta notevolissima per i costi di tutta la distribuzione metropolitana che ovviamente non viene eseguita da Tir di lunga percorrenza. Per questi ultimi inoltre, il fatto che tale aumento venga rimborsato agli autotrasportatori, rappresenta una questione ancor più grave, poiché quei rimborsi verranno pagati in maniera diretta dalla fiscalità generale, quindi da tutti i cittadini- dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti. Allora ribadiamo che una simile operazione di aumenti indiscriminati che si sono verificati nel 2011 sia sul versante dei prezzi di filiera e sia per quanto riguarda ingiustificabili aumenti di tassazione dovuti a modifiche delle accise e dell’ IVA avranno ricadute gravi sui costi diretti, per 192 euro annui e gravissimi per costi indiretti, soprattutto sui beni di largo consumo, quali quello dell’alimentazione di 161 euro.
Nessun commento:
Posta un commento